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Get Out Of Your Own Way: prime impressioni

Inserito da on novembre 3 – 14:49 | 2.434 visite

Archiviato il The Joshua Tree Tour 2017 gli U2 hanno finalmente annunciato il tanto atteso Songs Of Experience in uscita il 1 dicembre 2017 insieme anche alle date dell’ Experience + Innocence Tour 2018 per il Nord America.
Qui potete trovare tutte le info utili Gli U2 hanno annunciato Songs of Experience, tour e nuovo singolo!

Questi annunci sono stati accompagnati dalla release ufficiale del secondo singolo che si chiama Get Out Of Your Own Way di cui presto dovrebbe arrivare anche il video di supporto.
Per parlare di questa canzone partiamo da dove ci eravamo fermati con You’re The Best Thing About Me: la canzone è assolutamente radiofonica ed ha una melodia dolce e dall’allegria contagiosa.
Anche dal vivo probabilmente la canzona potrà godere, se sarà eseguita nei prossimi concerti, di una grande atmosfera positiva e corale.
L’intro è soft con chitarra acustica e cori per poi agganciarsi alla prima strofa dove ritroviamo il beat della drum machine di Larry che è molto simile a quello di Invisible.
Il ritornello invece è l’erede diretto di Beautiful Day e della sua b-side Always.
La produzione suona ancora una volta fresca e limpida per quanto riguarda il mixaggio, ricollegandosi molto ad un sound di inizio millennio per la band con All That You Can’t Leave Behind.
È un singolo assolutamente meno incisivo di You’re The Best Thing About Me ma in radio farà la sua figura anche grazie alle ampie melodie gioiose del ritornello.
Come il primo singolo e anche The Blackout questa canzone a livello sonoro è ricchissima, evidenziando un lavoro meticoloso in fase di produzione a cura di Steve Lillywhite, Jacknife Lee, Jolyon Thomas e Ryan Tedder che ha partecipato anche ai cori.

Il testo è molto interessante. Grazie ad una recente intervista sappiamo che questa canzone è una lettera per gli americani ed è direttamente collegata alla traccia successiva che è American Soul che invece è una lettera per l’America.
Le due canzoni solo collegate da una citazione del Vangelo secondo Matteo recitato da Kendrick Lamar che funge da outro per Get Out Of Your Own Way e da intro per American Soul.
Avremo modo di parlarne in futuro in maniera più approfondita.

Nel testo si fa riferimento ad una “lei” con versi come: Love hurts, now you’re the girl who’s left with no words The face of liberty is starting to crack / She had a plan until she got a smack in the mouth.”
Quella “lei” credo si possa identificare con la Statua della Libertà visto quello che ha dichiarato Bono: questo simbolo di un’idea così forte che la situazione politica attuale sta mettendo a rischio.
Quando Bono qui parla di amore che fa male potrebbe appunto riferirsi all’attuale situazione politica, e sicuramente sociale, americana nel pieno dell’era Trump.
Il frontman rincara ancora la dose: And resistance, love has got to fight for its existence /The enemy has armies of assistance” e ancora Freedom, the slaves are looking for someone to lead them / The master’s looking for someone to need him The promised land is there for those who need it most / And Lincoln’s ghost says” andando ad immaginare addirittura il fantasma di Lincoln che parla agli americani: “Get out of your own way / Get out of your own way.
Il centro del messaggio della canzone rimane comunque questo: Nothing’s stopping you except what’s inside / I can help you but it’s your fight, your fight.

La canzone acquista sicuramente più significato quando viene legata ad American Soul andando a costituire una “parte uno” e una “parte due” di un discorso molto più ampio, e come dicevamo prima, avremo modo di parlarne in futuro.
Queste sono solamente le prime impressioni sul secondo singolo di Songs Of Experience.

QUI le mie prime impressioni su The Blackout

QUI le mie prime impressioni su You’re The Best Thing About Me


Jacopo D’Ipolito

| Immagine in evidenza tratta da video U2

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