U2 The Joshua Tree Tour 2019

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Il nostro omaggio al The Joshua Tree Tour 2017 degli U2

Inserito da on ottobre 25 – 19:56 | 1.135 visite

Photo by © Pradip D. Patel (@u2photography)

Con il concerto del 25 ottobre a San Paolo del Brasile si è concluso il The Joshua Tree Tour 2017: 51 concerti, negli stadi, divisi tra Europa, Nord America, e Sud America. Un viaggio iniziato addirittura il 25 dicembre 2016, quando gli U2 fecero gli auguri di Natale sui loro profili Social annunciando che stavano preparando qualcosa di speciale per celebrare i 30 anni di The Joshua Tree, il capolavoro pubblicato dalla band irlandese il 9 marzo 1987.

Promessa mantenuta: il 9 gennaio 2017 arriva l’annuncio: gli U2 tornano in tour, con le date fissate in Nord America ed Europa che vanno subito sold-out in pochi giorni, a tal punto da far aumentare la richiesta in maniera vertiginosa, soprattutto tra i fan del Sud America. Ad aprire i concerti in Nord America previsti i Mumford & Sons, The Lumineers, One Republic; in Europa Noel Gallagher con la sua band High Flying Birds.

Nei giorni successivi, la band ha spiegato più volte, anche in varie interviste, che non era nei loro programmi un tour così lungo per celebrare The Joshua Tree. Gli U2 avevano pensato, già dal mese di settembre 2016, a qualche concerto nel 2017 tra USA e Europa, non certo ad un vero e proprio tour. La band, impegnata ad ultimare Songs of Experience, non aveva fatto i conti con i cambiamenti in corso nel mondo: da Trump alla Brexit, ad esempio. Ecco allora la decisione di fermarsi un attimo col nuovo album a riflettere, adattando magari i testi delle nuove canzoni ai grandi cambiamenti politici. Ed ecco che il capolavoro del 1987 assumeva, di colpo, una nuova veste, più attuale e duratura nel tempo. Non solo i magnifici 11 brani che componevano il disco erano meritevoli di essere celebrati, ma anche le tematiche. Perchè le contraddizioni degli anni ’80 oggi erano ancora più crude e Bono, e gli U2, non potevano rimanere in silenzio.

Il 9 marzo 2017 gli U2 annunciano l’edizione celebrativa dei trent’anni di The Joshua Tree, in cui spicca la nuova versione remix, prodotta da Steve Lillywhite, di Red Hill Mining Town; proprio quel brano, che doveva essere un singolo dell’album del 1987, oggi viene pubblicato ufficialmente come singolo e lanciato in versione speciale in occasione del Record Store Day di aprile!

La peculiarità del tour celebrativo dei 30 anni di The Joshua Tree sta soprattutto nel fatto che gli U2 avrebbero eseguito l’intera tracklist del capolavoro del 1987, rispolverando brani non suonati da tantissimi anni, come ad esempio Exit, o mai eseguiti come appunto Red Hill Mining Town.

Il nuovo tour inizia da Vancouver il 12 maggio, e concerto dopo concerto svela il suo concept, che resterà identico nel proseguio dei mesi: una parte iniziale dedicata ai primi anni ’80, a raccontare il percorso degli U2 verso The Joshua Tree; la parte centrale, dove l’intero album viene eseguito nello stesso ordine del disco, da Where The Streets Have No Name a Mothers of The Disappeared; un terzo blocco dedicato al post The Joshua Tree ed agli U2 attuali, dove trovano posto brani più conosciuti ed altri meno, in cui la band affronta specifiche tematiche.

A giugno arriva l’annuncio di nuove date per il Nord America previste per il mese di settembre (con opener Beck), e soprattutto il sospirato annuncio da milioni di fan, con il ritorno della band irlandese nel mese di ottobre in Messico e nel Sud America (come gruppo di apertura nuovamente Noel Gallagher con gli High Flying Birds), portando gli U2 per la prima volta nella loro carriera in Colombia, tra l’altro, e a chiudere il The Joshua Tree Tour 2017 con quattro date consecutive a San Paolo del Brasile.

Concerto dopo concerto il The Joshua Tree Tour 2017 ha assunto i connotati non di un’operazione nostalgica, come qualche critico di troppo all’inizio aveva obiettato nei confronti degli U2. Al contrario, la band è riuscita nel suo sforzo di far “suonare” The Joshua Tree attuale, e soprattutto, ha reso omaggio al disco del 1987, sia musicalmente che per i messaggi in esso contenuti.

Il blocco centrale, di cui parlavamo sopra, è stato sicuramente l’elemento in assoluto più importante di questo tour: tantissimi fan in tutto il mondo non avevano mai ascoltato dal vivo alcuna canzone del “lato B” di The Joshua Tree, ad esempio. O tanti altri fan, avevano sempre guardato ai concerti del 1987 quasi “mordendosi le mani” di non essere nati prima ed avere oggi qualche anno in più. Pensiamo, ad esempio, per noi fan italiani, al famoso concerto allo Stadio Flaminio del 27 maggio 1987. Per altri fan invece è stata l’occasione di ritornare a vedere gli U2, magari con i propri figli al loro primo concerto in assoluto della band irlandese, come per loro lo era stato 30 anni fa.

Ma consentitecelo, ci siamo arricchiti tutti dentro con il The Joshua Tree Tour 2017, sia chi aveva assistito a un concerto degli U2 30 anni fa, sia chi per la prima volta in questi mesi: abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un’esecuzione di The Joshua Tree sempre a livelli altissimi, con arrangiamenti più che curati di canzoni dimenticate e abbandonate dagli U2 negli anni passati.

La band, a nostro avviso, ha preparato in maniera splendida tutto lo show, non solo la parte centrale. I brani della prima parte, ad esempio New Year’s Day e Pride, sono stati eseguiti in una maniera molto più “accesa” rispetto al passato. Larry Mullen sulle note di Sunday Bloody Sunday (in cui Bono ha spesso citato gli avvenimenti terroristici che sono accaduti nei recenti mesi) ha aperto tutti i concerti del tour, accompagnandoci in questo lungo viaggio di emozioni e ricordi. Bad è stata all’altezza dei fasti del passato, raggiungendo in diversi concerti picchi emozionali altissimi. A Sort of Homecoming, anche se poco eseguita, è stata una perla che in tantissimi di noi avevamo sognato per anni, e perso le speranze di ascoltare, se non ci fosse stato il The Joshua Tree Tour 2017.

All’interno del blocco centrale di The Joshua Tree, la cui sinfonia si è aperta sulle note di Where The Streets Have No Name con l’incredibile palco (le cui scenografie non potevano che essere progettate, oltre che da Willie Williams, ovviamente da Anton Corbijn) a colorarsi di rosso e con gli U2 a ripetere l’ingresso del 1987, la band irlandese ci prende letteralmente per mano, ancora più saldamente, accompagnandoci in quel viaggio incredibile che fu il quinto album da studio della band irlandese. Pensiamo alla toccante Running To Stand Still, eseguita magistralmente da Bono in maniera quasi fedele al 1987. O a Red Hill Mining Town, fresca di un nuovo arrangiamento, con l’immagine della brass band sugli schermi a eseguire i fiati inseriti nel singolo prodotto da Steve Lillywhite e tolti nella versione su disco del 1987. Durante In God’s Country e Trip Through Your Wires (in quest’ultima appare sugli schermi l’attuale moglie di The Edge, Morleigh Steinberg) Bono si rivolge al “sogno americano” e ringrazia l’America per aver accolto migliaia di irlandesi.

Non possiamo fare a meno di emozionarci di fronte a One Tree Hill, dove Bono dedica il suo toccante ricordo a chi ci ha lasciato, in primis a Greg Carroll, a cui il cantante degli U2 non ha smesso di pensare nemmeno per un minuto dopo la sua tragica scomparsa nel 1986. Ma soprattutto il nostro pensiero va ad Exit, al Capolavoro tanto sognato per anni da milioni di fan degli U2: bene signori, Bono si è superato per la traccia numero 10 di The Joshua Tree, ritornando a indossare i panni di un alterego dopo tantissimi anni trasformandosi in Shadow Man. Se Exit era forse il brano che destava più curiosità per la sua resa live nel The Joshua Tree Tour 2017, la band irlandese ci ha letteralmente stupefatti, in positivo. L’ultima fermata di quel viaggio incredibile chiamato The Joshua Tree è la toccante Mothers of The Disappeared, con l’invito a chiedere giustizia per tutti i “desaparecidos”. E tra lacrime ed emozioni, gli U2 si inchinano di fronte al proprio pubblico, ringraziando.

Nel terzo blocco dello show gli U2 arrivano a trattare altre tematiche, non rinunciando ad abbassare i toni dopo le forti emozioni di The Joshua Tree, come ad esempio con Elevation dove Larry Mullen si ritaglia uno spazio esclusivo in ogni concerto. In Miss Sarajevo (scritta durante la guerra nell’ex Jugoslavia ) la band invita a farci riflettere sul dramma della Siria e di quello di tutti i rifugiati, con la profuga Omaima ad aprire la canzone lanciando il suo messaggio di speranza per un futuro all’insegna dell’accoglienza. Fortissima è l’attenzione degli U2 verso le donne, che Bono supporta con la campagna di ONE Poverty is Sexist, e insieme a Herstory omaggia con Ultra Violet (Light My Way) grazie alle immagini sugli schermi di importanti personalità femminili che si sono distinte per le proprie azioni: servono sempre più donne per illuminare e rendere migliori i nostri tempi, quelle le donne who resisted insisted and persisted.

Ma non è finita qui: in questa parte del concerto gli U2 guardano al futuro, che si chiama Songs Of Experience ed eseguono nelle prime due leg l’inedito dal nuovo album The Little Things That Give You Away , e nelle restanti due leg You’re The Best Thing About Me, il singolo dei record, pubblicato il 6 settembre e primo estratto di quello che sarà il quattordicesimo album da studio degli U2, previsto per il primo dicembre 2017.

Una menzione speciale la dedichiamo agli ospiti che si sono uniti agli U2 sul palco durante il The Joshua Tree Tour 2017: Eddie Vedder con i Mumford & Sons, a Seattle il 14 maggio, per Mothers of The Disappeared; Noel Gallagher a Londra, a concludere il concerto dell’8 luglio, per Don’t Look Back In Anger . Patti Smith per ben due volte si è unita agli U2 in questo tour, sempre per Mothers of The Disappeared: la prima volta a Parigi il 25 luglio, la seconda a Detroit il 3 settembre 2017. Daniel Lanois si è unito, ancora su Mothers of The Disappeared, alla band durante l’ultimo show del The Joshua Tree Tour 2017 in Brasile.

Un altro dato merita di essere ricordato: il The Joshua Tree Tour 2017 è stato l’unico tour nella carriera degli U2 ad avere come canzone di chisura due bside, rispettivamente Spanish Eyes il 3 ottobre a Città del Messico, e Sweetest Thing, il 4 ottobre sempre a Città del Messico. I concerti in Messico sono stati resi ancora più speciali dalla decisione degli U2 di supportare le famiglie colpite dai violenti terremoti che hanno colpito il Messico nel mese di settembre.

Il The Joshua Tree Tour 2017 ha avuto ottime recensioni da tutti i più importanti media, musicali e non, riscuotendo un generale consenso in tutti i Paesi dove gli U2 si sono esibiti; inoltre grazie al The Joshua Tree Tour 2017 la band irlandese è ad oggi in lizza per diversi prestigiosi premi: NRJ Music Awards 2017LOS40 Music AwardsMTV Europe Music Awards 2017Billboard American Music Awards 2017. A noi resterà la fortuna ed il privilegio di aver potuto partecipare ad un tour e a dei concerti speciali, diversi, unici rispetto al passato. Per tutto questo ringraziamo ancora una volta gli U2, per averci regalato, nuovamente, dei ricordi indelebili.

Di seguito tutte le date del The Joshua Tree Tour 2017 con tutti i nostri articoli, contenenti per ogni show le setlist, foto e video:

Prima Leg 
  • 12 Maggio 2017 – Vancouver (BCPlace Stadium)
  • 14 Maggio 2017 – Seattle (CenturyLink Field)
  • 17 Maggio 2017 – San Francisco (Levi’s Stadium)
  • 20 Maggio 2017 – Los Angeles (Rose Bowl)
  • 21 Maggio 2017 – Los Angeles (Rose Bowl)
  • 24 Maggio 2017 – Houston (NRG Stadium)
  • 26 Maggio 2017 – Dallas (AT & T Stadium)
  • 3 Giugno 2017 – Chicago (Soldier Field)
  • 4 Giugno 2017 – Chicago (Soldier Field)
  • 7 Giugno 2017 – Pittsburgh (Heinz Field)
  • 9 Giugno 2017 – Manchester (Bonnaroo Music Festival)
  • 11 Giugno 2017 – Miami (Hard Rock Stadium)
  • 14 Giugno 2017 – Tampa (Raymond James Stadium)
  • 16 Giugno 2017 – Louisville (Papa John’s Cardinal Stadium)
  • 18 Giugno 2017 – Philadelphia (Lincoln Financial Field)
  • 20 Giugno 2017 – Washington (FedEx Field)
  • 23 Giugno 2017 – Toronto (Rogers Centre)
  • 25 Giugno 2017 – Boston (Gillette Stadium)
  • 28 Giugno 2017 – E.Rutherford (MetLife Stadium)
  • 29 Giugno 2017 – E.Rutherford (MetLife Stadium)
  • 1 Luglio 2017 – Cleveland (First Energy)

 

Seconda Leg

 

Terza Leg
  • 3 Settembre 2017 – Detroit, MI (Ford Field)
  • 5 Settembre 2017 – Buffalo, NY (New Era Field)
  • 8 Settembre 2017 – Minneapolis, MN (US Bank Stadium)
  • 10 Settembre 2017 – Indianapolis, IN (Lucas Oil Stadium)
  • 12 Settembre 2017 – Kansas City, MO (Arrowhead Stadium)
  • 16 Settembre 2017 – St. Louis, MO (The Dome At America’s Center) Show Cancellato
  • 19 Settembre 2017 – Phoenix, AZ (University of Phoenix Stadium)
  • 22 Settembre 2017 – San Diego, CA (Qualcomm Stadium)

 

Quarta Leg

 

Vi invitiamo a leggere i seguenti approfondimenti su The Joshua Tree e il The Joshua Tree Tour 2017:

u2gigs: tutte le canzoni, snippet inclusi, eseguite nel The Joshua Tree Tour 2017

U2Songs: tutto lo speciale sul The Joshua Tree Tour 2017, incluse le canzoni trasmesse prima e dopo i concerti degli U2

Tutta la nostra sezione sul The Joshua Tree Tour 2017

Daniela Mattei per Spettakolo.it su The Joshua Tree

Jacopo D’Ipolito sui concerti di Roma; Gabriel Cillepi per U2Breathe sui concerti di Roma; Angelo D’Arezzo per Spettakolo.it sui concerti di Roma e Dublino

Grazie a tutti i fan, i siti e le pagine che hanno condiviso sui Social Network foto e video dei concerti, link audio e video durante le dirette.

Ringraziamo tutti i nostri lettori, i nostri fan e follower su Facebook e Twitter, Dedichiamo al The Joshua Tree Tour 2017 e agli U2 le parole della nostra amica Uccia (che ringraziamo) :

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