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Come gli U2 sono entrati nella mia vita (punto di vista Rosa Adolescenziale)

Inserito da on dicembre 13 – 09:00 | 150 visite

20131117-044802.jpgNella vita capita spesso che, se siamo capaci di trarre saggezza dalle nostre esperienze, da una cosa brutta nasca una cosa bella.

Io ho scoperto gli U2 a quindici anni da un’esperienza che mi fece soffrire: lui non mi filava proprio ed io, innamoratissima, stavo male come ti capita solo a quindici anni. “Maschietto Furbetto” appassionato solo di motori e calcio, aveva un solo argomento in comune con la sottoscritta: le cassette doppiate dai vinili dei nostri genitori.

Un giorno mi prestò una sua cassetta, si trattava di “Under A Blood Red Sky”, dicendomi: “a me piace Party Girl”..APRITI CIELO! Avevo trovato un nuovo “credo”.

All’epoca non sapevo nulla su Bono..mi chiedevo chi fosse quel tipo che pretendeva di essere un bono.. poi mi ricordai di averli visti su MTV..non avrei dato una lira a quella band, ma se li ascoltava lui, allora valeva la pena ascoltarli! E snocciolando titoli, tirai e ritirai quella povera cassetta. Tra tutte, “40” mi colpii particolarmente.

Studiai inglese.

Tradussi ogni testo.

Imparai tutto a memoria, e, pronta a cantargli ogni strofa, mi spacciai presto ai suoi occhi come una fan degli U2. Pensai di aver fatto centro, ma era chiaro che mi aveva dato la cassetta per togliermi dai piedi (anzi, scoprii che in realtà il suo “credo” erano i Depeche Mode..a saperlo prima!) e, per farla breve, iniziò a trattarmi anche male. Così litigammo e non ci parlammo per molto tempo.

Ma le strade di Bono sono infinite e gli U2 erano in me ormai.

In quel periodo uscì Achtung Baby ed i miei genitori comprarono uno stereo VERO, che non solo leggeva i cd, ma aveva anche casse potenti che vennero appese ai quattro angoli del salone.

Achtung Baby fu il primo che acquistai, e la settimana successiva comprai tutta la discografia degli U2, bootleg compresi, che trovai da “Maschio”, all’epoca storico negozio di dischi in Torino. Per me fu la rivoluzione! One entrò in me come un ciclone, aprendo ogni sorta di portone io avessi chiuso all’amore: mi si spaccò il cuore; ogni canzone di quel cd sembrava parlare di me. Mi sentivo, mi vedevo, mi leggevo, mi riconoscevo in tutte quelle canzoni.

Gli altri album completarono il contorno in poche settimane, e io mi sentivo una persona nuova. Avevo un idolo, avevo identificato il mio credo. Uno dei miei desideri più grandi è di poter essere nella testa di Bono mentre canta, sapere cosa prova nel suo cuore quando diffonde il suo credo..ho la pelle d’oca solo a scriverlo! Un giorno lo incontrerò e glielo chiederò di persona.

Oggi quel Maschietto Furbetto (Massi) è uno dei miei più cari amici. Spesso gli ricordo che, se Bono continua ancora adesso a cambiarmi la vita in meglio, è grazie a lui.

Maura Hewson R.

Ringraziamo Maura per averci raccontato la sua esperienza e, come lei, invitiamo gli altri fans a condividere insieme a noi questa passione interminabile per gli U2.

Inviateci le vostre storie via e-mail a: angela@u2360gradi.it

 

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