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Un cuore che batte per gli U2

Inserito da on marzo 29 – 09:00 | 568 visite

Fiato corto, corro per raggiungere la fermata del bus vicino casa. Con la coda dell’occhio vedo arrivare quel buffo grosso automezzo che mi porterà dall’altra parte della città per il solito, noioso lavoro. Questa mattina non sono in forma; corro ma ho l’impressione di essere ferma; il cuore batte a mille; un giorno o l’altro scoppierà dalla fatica che fa a stare dietro alla mia vita, ai miei eccessi e pentimenti, a quella sorta di circolo vizioso in cui sono entrata e non riesco ad uscire. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco: sono proprio io quella che gioca a mettere a rischio la vita per un vizio della mente?

Fiato corto; cuore in gola, gola in fiamme, pancia che lamenta la mancanza di cibo a cui l’ho costretto da qualche giorno. Anche il braccio duole, ma non importa, sono ancora viva ed ora devo correre altrimenti non raggiungerò mai la mia meta. Per fortuna ho dietro l’mp3, ascolto “Running to Stand Still” e mi sento proprio come dice il titolol: corro restando ferma, come un vecchio cimelio di ossa stanche che fa difficoltà a sostenere i muscoli e gli organi del corpo..cambio canzone perchè in questa mi identifico troppo e la testa rischia di andare in loop..passo a “I Will Follow”..ecco, questa mi dà la carica giusta per correre, forse riesco a raggiungere il bus e se l’autista non è troppo “stronzo” riesco a salire; poi però merito di sedermi a discapito di qualche vecchina che alle otto del mattino, per essere la prima a comprare dal contadino pomodori appena raccolti dall’orto e l’insalatina fresca.. I will follow gli U2 per sempre, come loro seguiranno le mie vicende perché sanno cosa accade alle persone come me, che hanno un cuore che resiste agli urti, ai segni che la vita lascia in modo naturale.

Salgo sul bus ed improvvisamente la musica cambia, ora tocca a “Stay, far away so close”: Bono veste i panni di un angelo che non riesce a far sentire nè la voce nè la presenza; un pò come capita a me che a volte parlo una lingua incomprensibile ed i miei pensieri restano imprigionati in una nuvola come quella dei fumetti. Ma è tanto difficile capire la mia lingua?Il romantichese è una lingua? Parole che parlano di ideali sono traducibili nella lingua comune? In quello slang che ormai ho imparato a decifrare e che parla di denaro, di posizione sociale, di auto, di viaggi verso isole sperdute, di case, ville, enormi di cui vantarsi..no, forse sono anche io una specie di angelo, come Bono, che parla, prova ad avere un contatto umano ma non ci riesce. Forse il mio mondo è un altro. O forse sono gli altri che hanno invaso il mio ed ora se voglio diventare come loro devo fare un salto dalla statua della Vittoria a Berlino e sentire quanto è dura la terra, il cemento contro cui sbatto il viso. Preferisco aspettare che arrivi la prossima canzone, che Bono o The Edge mi portino in un’altra dimensione. Aspetto che Adam faccia suonare il basso che va dritto al cuore per battere insieme, più forte. Aspetto ancora il vero boss della band, Larry, che anima la batteria in una marcia che parla di una maledetta domenica: è “Sunday Bloody Sunday”. Quante guerre fratricide, quanti litigi anche nella mia famiglia, tra parenti che sono meno uniti di quegli sconosciuti che si ritrovano ai concerti davanti ad un palco gigantesco e agitano braccia, mani, gambe al minimo gesto di un cantante, del cantante con la c maiuscola, con la voce più sensuale che conosca. Una guerra silenziosa si è accesa e spenta più volte anche dentro di me, adesso però è il tempo della tregua.

Passo alla canzone successiva, la versione “primitiva” della splendida “Beautiful Day” che gli U2 hanno chiamato “Always”..ora si che è un buon giorno; sono sul bus e non farò ritardo. Canticchio il ritornello a bassa voce, ma non troppo perchè chi è seduto davanti a me mi guarda e sorride..ancora qualche secondo ed arriverò a destinazione. Mi alzo per andare verso l’uscita; guardo il cielo lì fuori e penso che senza U2 la mia giornata avrebbe preso un’altra piega, così come la mia vita. Per fortuna ci sono e ci saranno per sempre. Come canta Bono, loro ed io..”eternely yours”.

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