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La voce che mi mette in pace con il mondo

Inserito da on aprile 13 – 09:00 | 761 visite

A volte capita che rientro a casa dopo una giornata di lavoro con il solo desiderio di chiudere la porta dietro di me e lasciare il mondo alle spalle, con i suoi rumori, il suo grigiore ed il suo ritmo troppo veloce per me che necessito di un tempo rallentato e di una pausa ogni tanto.

Chiudo quella porta e vado alla ricerca di una canzone o di un ricordo che mi metta in armonia con ciò che mi circonda, che rilassi i miei sensi e dia nuova energia al mio corpo. Inevitabilmente scelgo gli U2 e quella voce che, in ogni situazione mi trovi, riesce sempre a riportare il sorriso sul mio viso e a donarmi quella pace e quella bellezza insita nella natura umana che avevo dimenticato all’inizio della giornata. Ascolto una canzone poco conosciuta della band, che mi ha fatto conoscere un amico che ho conosciuto al concerto di Torino del 2010; la canzone si chiama “Smile”: già il titolo promette bene! Dalle prime note mi rendo conto della potenza che mi sta per travolgere e di come, ancora una volta Bono abbia dato vitaad un capolavoro, unico, affascinante ed instacabilmente orecchiabile da generare una vera e propria dipendenza. Questa canzone è l’ennesima dimostrazione di come gli U2 siano artisti a 360gradi, capaci di creare colonne sonore di molti film, che sono anche le nostre storie, le nostre vite riarrangiate sotto forma di musica. A pensarci, mi fa un grande onore sapere che la mia vita abbia come colonna sonora la musica degli U2: se la mia vita fosse un film, gli U2 sarebbero la band a cui affiderei le musiche. “Smile” è una esortazione a sorridere alla vita ed al viaggio che accompagni tutti quelli che vanno alla ricerca di loro stessi attraverso la scoperta delle origini della loro famiglia.

Ascolto “Smile” e sorrido, appunto, pensando che ogni giorno ci sia un motivo valido per sorridere, per sognare e per credere che se desideri realmente una cosa, prima o poi la ottieni, con determinazione, coraggio ed un pizzico di sfrontatezza, oltre all’immancabile briciolo di fortuna. “La fortuna premia gli audaci”, si dice così, e non è solamente un modo di dire. Bisogna essere bravi, capaci e non arrendersi se i risultati dovessero tardare ad arrivare. A dire il vero, mi sorprendo a scrivere parole che dovrei rivolgere a me stessa, perchè spesso dimentico che perdere una battaglia non significa perdere una guerra e che si ha talento e si usano le proprie forze, allora qualcosa di buono verrà raggiunto. In fondo Larry non sapeva chi avrebbe risposto al suo annuncio quando decise di fondare una band, nè immaginava che la bravura di quattro giovani studenti potesse portarli tanto lontano, pur rimanendo le stesse persone che frequentavano i pub di Dublino in compagnia di amici fidati.

Canzoni scritte e cantate con il cuore, con passione e sentimento; con la voglia di far passare un messaggio attraverso il più piacevole mezzo di comunicazione: la musica.

La musica è universale, trasversale e facilmente adattabile a qualsiasi contesto in cui si trova chi l’ascolta. Niente è così efficace ed incisivo; se un pezzo piace verrà cantato anche dagli stonati sotto la doccia o dagli intonati per strada, non curanti di chi gli passa accanto, perchè la musica non deve essere giustificata, mai ed ognuno può interpretarla a suo personalissimo modo. Quando poi esprime gioia e trasmette equilibrio e serenità non dovrebbe mai essere fermata, ma lasciata libera di emozionare quei sensi abituati al ritmo disarmonico di una società perennemente di fretta.

Penso agli U2, alla loro carriera e a come, dal nulla, siano diventati un mito. Mi chiedo se sia ancora possibile a distanza di oltre trentanni, che altri miti nascano o se singole persone dalla vita simile a quella di tante altre riescano a realizzare un sogno che coltivano giorno dopo giorno..beh, la risposta è quel “lo spero” che racchiude la convinzione che la determinazione e la costanza possano premiare prima o poi. Nel caso di Bono, non poteva che andare come è andata, Paul e la sua voce non sarebbero stati noti al solo pubblico irlandese, dentro i confini di un solo Paese.

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