Gli U2 hanno sicuramente una dote, ed è quella di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Negli anni passati la band ha scelto luoghi e citta’ del mondo dove erano accaduti o stavano accadendo importanti fatti politici, sociali, bellici, oppure di sviluppo socialdemocratico come ultimamente è stato definito da Bono il Peru’, da lui recentemente visitato. Andando a ritroso nel tempo, come non dimenticare Berlino, sede della lavorazione di Achtung Baby, registrato in un atmosfera surreale durante la caduta del muro,piena di tensione, rancore e frustazione. Oppure New York, città devastata dagli attentati dell’undici settembre 2001, dove gli U2 traerono gran parte della loro ispirazione per l’album “All That You Can’t Leave Behind”, e dal quale nacque la canzone dedicata alla grande mela. La religiosità ha fatto capolino anche nell’ultimo album, con citazioni libanesi e islamiche, con Gerusalemme nuovamente invocata. Ogni lavoro degli U2 rappresenta luoghi e situazioni del mondo dove l’ascoltatore viene trasferito emozionalmente percependone profumi, colori, situazioni anche drammatiche, ma che lasciano dentro il segno indelebile della loro musica. Tornando ai giorni nostri, la band ha piu’ volte dimostrato il suo amore verso il Sud America (vedi i molti concerti fatti in Brasile, Argentina, Cile, Peru’, ecc., durante Il 360 tour)ed il concerto a Rio il 24 giugno è una prova inconfutabile. Sembra sempre piu’ probabile che questa mitica citta’ brasiliana sia la nuova ispirazione degli U2 per il nuovo disco, essendo un luogo che ospitera’ eventi importanti e dove lo sviluppo sociale, tecnologico e demografico è il piu’ elevato in tutto il mondo. Adesso a Rio puoi veramente trovare un amico, come succedeva a New York qualche anno fa.

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