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Le vere dichiarazioni di Larry Mullen al Washington Post

Inserito da on dicembre 3 – 10:00 | 1.805 visite

Da giorni si rincorrono voci, alcune veritiere altre meno, su delle presunte dichiarazioni del batterista dei nostri cari U2 Larry Mullen in un’interessante intervista sul Washington Post.

Nelle ultime ore addirittura abbiamo notato che sui social si stanno confrontando le sue dichiarazioni con quelle rilasciate dal bassista della sua stessa band Adam Clayton, con il dubbio di chi fidarsi.

C’è un ma… ma si sta facendo un confronto fra due interviste rilasciate in tempi diversi: l’intervista a Le Figaro di Adam risale allo scorso anno, al dicembre 2021.

Per questo vi consigliamo di concedervi 5 minuti per leggere l’intera intervista al Washington Post e non giungere a conclusioni affrettate leggendo post o opinioni personali altrui, più o meno allarmanti, sui social o addirittura su varie testate giornalistiche che azzardano titoli esagerati: “Larry Mullen è malato” oppure “Larry Mullen lascia gli U2 per curarsi”, che non sono altro che tranelli per indurre il lettore a cliccare e fare quindi un numero esagerato di visualizzazioni.

Qui il link dell’articolo del Washington Post https://www.washingtonpost.com/arts-entertainment/2022/11/28/u2-kennedy-center-honors/

Noi intanto preferiamo riportarvi i fatti, ed i fatti, per ora, sono solo l’intervista rilasciata dagli U2 a Geoff Edgers, via Zoom, ad inizio novembre 2022 e pensata in occasione dei Kennedy Center Honors del 4 dicembre, in cui la band verrà premiata con un riconoscimento per il loro contributo alla cultura americana.

Tra i punti salienti la parte in cui si parla di Larry Mullen Jr, di come lui sia il membro della band meno ‘aperto’ al pubblico e di come, invece, questa volta avrebbe rilasciato di sua volontà la sua prima intervista in 7 anni, nella quale ammette schiettamente che, qualora i suoi compagni volessero suonare in tour nel 2023, sarebbe senza di lui, per via di “un’operazione” (non meglio specificata) a cui si dovrà sottoporre per continuare a suonare, ricordando comunque che le dinamiche del gruppo non siano più le stesse degli anni ’80 e che le decisioni sono prese come in una sorta di “Politburo”.

“He’s the least public of the group’s four members, by far. The interview he gave for this story was, he said, his first in seven years. He’s blunt — he says if the band plays live in 2023 it will probably be without him, as he needs surgery to continue playing — and admits the dynamics in the band are not the same as they were decades ago. (…) … Band decisions would be made by what they called the “Politburo”.”

Si specifica anche che Larry è in gran parte un autodidatta come batterista, una potenza che ora lotta con il prezzo fisico di una vita di martellamenti della sua batteria.

“He is largely self-trained as a drummer, a powerhouse who now struggles with the physical toll of a lifetime of pounding.”

Si presume quindi che l’operazione sia legata ad i suoi problemi ossei e muscolari legati alla sua carriera da batterista.

Altra parte importante dell’intervista dove si parla del book tour di Bono, Stories Of Surrender, per il quale Gavin Friday avrebbe suggerito al cantante di non farsi accompagnare da The Edge perché ne avrebbe fatto uno show degli U2:

“Don’t go out with Edge, It is braver and would show the work better if you don’t make it a U2 show.”

Ma da questo non derivano pensieri da solista del cantante del gruppo irlandese.

Lasciamo però un pensiero nostro riguardo il rilascio di questa stessa intervista, che, secondo noi poteva essere posticipato anche di qualche giorno, in quanto con il “rumore” scaturito dalle parole di Larry si è andati ad oscurare l’ultima (per ora) data del tour nei teatri di Bono, in quanto è stata pubblicata nello stesso giorno, il 28 novembre, in cui si esibiva al Teatro Coliseum di Madrid.

Ultimo punto, ma non meno importante, laddove si afferma che la raccolta dei brani dell’autobiografia di Bono “Surrender”, Songs Of Surrender, verrà rilasciata il prossimo anno (marzo 2023 secondo U2Songs) e che Songs Of Ascent sta per essere terminato, ma sia Bono che The Edge non sono ancora certi di quando rilasciarlo.

Il giorno dopo, il 29 novembre, l’autore dell’articolo del Washington Post, Geoff Edgers, visto le allarmanti voci che si rincorrevano fra i fan degli U2, ha voluto precisare in un tweet alcuni punti della parte dell’intervista riguardante Larry:

Larry non ha mai detto di voler lasciare la band o ritirarsi, vuole solo risolvere dei problemi fisici (a gomiti, ginocchia, collo), che si porta dietro da qualche tempo, e che si portano spesso dietro anche molti altri batteristi (vedi le condizioni attuali di Phil Collins, batterista dei Genesis), anche se, allo stesso tempo, gli manca il suo pubblico, ma per poter continuare a suonare non pensa che il prossimo anno riesca ad esibirsi dal vivo, così come non l’ha fatto in quest’anno che sta finendo.

Ecco alcune frasi riportate dal giornalista pronunciate dallo stesso Larry:

“I really miss the audiences. I miss that interaction even though I’m sitting behind a drum kit … My body is not what it used to be physically. Like next year, I won’t be performing live next year. I don’t know what the band’s plan is. There’s talk of all kinds of things.”

“I have lots of bits falling off, elbows, knees, necks, and so during Covid, when we weren’t playing, I got a chance to have a look at some of these things. So there’s some damage along the way.”

“So I’d like to take some time, which I will do to get myself healed”

Gli piacerebbe quindi prendersi del tempo, cosa che farà perché gli servirà per curarsi e guarire e tornare ad esibirsi come vorrebbe.

Noi vogliamo lasciarvi con qualche domanda a smorzare le critiche e le voci: Secondo voi gli U2, che si esibiscono insieme da oltre 40 anni, farebbero così facilmente a meno di Larry? Gli altri tre membri degli U2 si esibirebbero senza Larry? Ed ancora: i veri fan dei quattro di Dublino sono disposti ad aspettare che il batterista risolva i suoi problemi per poi tornare alla grande?

Altra piccola puntualizzazione, riguardo le presunte date già fissate dagli U2 ad inaugurare la Msg Sphere di LasVegas da settembre 2023. Fino a quando il nuovo management della band non confermerà o smentirà la cosa non possiamo darla per notizia certa, ma si tratta ancora una volta di rumors.

 

Articolo a cura di Daniela @daniDpVox

Foto in evidenza © Pradip D. Patel

 

 

 

 

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