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Bono sul nytimes.com: ‘La soluzione temporanea permanente’

Inserito da on aprile 12 – 15:33 | 231 visite
  •      Kenya – La soluzione temporanea permanente
  •      Giordania – Una casa, ma non casa
  •      Giordania – Le tensioni al confine con la Siria
  •      Turchia — I rifugiati nell’ombra dell’ ISIS

La soluzione temporanea permanente

Parole … Amo le parole e le frasi, forse perché sono un cantautore. Le assurdità sono le mie preferite. Oggi lo ricorderò per sempre come il giorno delle “soluzioni temporanee permanenti.”

Il complesso di Dadaab, vicino al confine della Somalia è il più grande del mondo. E’ sede di 345.000 persone, quasi un terzo nato nel campo, e che ormai si protrae da quasi un quarto di secolo. Eppure ancora lo chiamanotemporaneo’.

Dopo gli attacchi particolarmente brutali in Kenya da parte del gruppo jihadista Shabab con base in Somalia , la prima reazione istintiva del governo è stata quella ‘chiudere’ Dadaab. Invece hanno scelto di vietare strutture permanenti in questa casa temporanea’, che ha una popolazione più grande di Pittsburgh. Ma è fantascienza pensare che le persone di qui andranno presto da qualche altra parte.

Lo stesso vale per un altro gigantesco campo keniano, Kakuma, che ospita quasi 200.000 profughi vicino al confine con il Sud Sudan. Insieme, Kakuma e Dadaab sono simboli dolorosi di sforzi esitanti e spesso confusi del mondo per far fronte a migrazioni di massa causate dalla guerra e dalla fame, in particolare in Nord Africa e nel Medio Oriente.

Poco più di cinque anni fa, circa 10.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case ogni giorno. Nel 2015, questa media è quadruplicata. Questa è la peggiore crisi da esodo forzato dalla seconda guerra mondiale. In milioni si stanno muovendo con le loro famiglie attraversando terreni pericolosi e acque turbolente per fuggire al conflitto.

Molti di noi hanno familiarità con la crisi dei rifugiati in Siria. Non così molti sono a conoscenza delle crisi nel Sud Sudan o in Somalia. Eppure, cinque delle prime 10 nazioni ospitanti i rifugiati si trovano nell’Africa sub-sahariana. Sei delle prime 10 nazioni di origine dei rifugiati si trovano nell’ Africa sub-sahariana. E indovinate un pò, per la prima volta, questo problema africano è diventato un problema europeo. Il miglior confine d’Europa non è più il Mediterraneo, ma si tratta di un Sahel più sicuro, il gruppo dei paesi a sud del Sahara, e a Levante, i paesi del Mediterraneo orientale. Se l’Africa fallisce, l’Europa non può avere successo.

Oggi, ho incontrato persone invisibili. Le persone che non sentono di esistere. Alcuni di coloro che non hanno nemmeno un ricordo di un’altra casa perché sono nati in questo campo.

“Sono nata in guerra,” ha detto. Sono cresciuta in una guerra senza genitori, e partorito in guerra“.

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