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Ordinary men: Il nuovo mondo (invisibile)

Inserito da on marzo 6 – 17:21 | 624 visite

Mentre assistevo ai due concerti italiani dell’iNNOCENCE + eXPERIENCE Tour degli U2 durante l’esecuzione di Invisible mi sono accorto di una cosa. Chiunque era presente se n’è accorto.

Quattro persone sono dietro ad un muro, fisico o mentale che sia. Tentano di abbatterlo o di scavalcarlo perché questo muro non permette a queste persone di vedere il resto del mondo e non gli permette di essere viste. Sono invisibili. Succede ovunque nel mondo.
Ed ecco gli U2, durante il loro spettacolo, che si confinano dietro ad un Muro di Berlino digitale, il “Muro” per eccellenza forse.
Per gran parte della canzone sono totalmente occultati e tutto è avvolto dall’oscurità tranne il muro stesso che qui è addirittura fonte di luce.
È una questione di prospettiva in fin dei conti.

Per vedere meglio di cosa stiamo parlando vediamo questo video di Invisible live durante il concerto di Parigi.

U2 – Invisible (proshot live from Paris)

La svolta c’è verso il minuto 3:16 quando Bono canta “I’m not invisible, I am here!”. La luce arriva come deus ex machina ed ecco che ciò che prima era ombra ora è luce e ciò che prima era luce ora è ombra. La prospettiva precedente – e poco confortante – con il solo Muro illuminato non c’è più perché è il muro a non esserci più. Gli U2 ed il pubblico sono tutti avvolti dalla luce.
Niente era più invisibile. Nessuno era più invisibile.

A distanza di vari mesi ripensando a questo evento è sorta una domanda che brucia molto: esiste davvero un modo per vivere senza muri in questo piccolo mondo?

Gli U2 sono uomini ordinari che grazie alla musica hanno fatto e stanno facendo cose straordinarie e sono uomini che da sempre si sono impegnati per abbattere ogni muro.
Nel 2016 dovremmo vivere forse in una società globale senza barriere… questo era ciò che era stato promesso con la fine della Guerra Fredda e con la distruzione del Muro di Berlino. Invece negli ultimi tempi si sta registrando una forte inversione di tendenza a causa degli ultimi eventi politici internazionali di questi anni.
Questo è il “mondo nuovo” un po’ diverso da come ci era stato promesso, un mondo ancora pieno di estremismi medievali ma figli di un “medioevo mentale”. È un mondo ancora pieno di invisibili che a gran voce, e giustamente, reclamano il loro posto nella società.
Sono muri anche questi.

Allora la risposta alla domanda di prima “esiste davvero un modo per vivere senza muri in questo piccolo mondo?” si fa più complicata.
Cito la famosa frase di Antoine de Saint-Exupéry “l’essenziale è invisibile agli occhi.” È un postulato condivisibile ma in quanto postulato non è una proposizione dimostrata.
Con il tempo forse si riesce a comprendere in questo caso come invece l’essenziale sia visibilissimo ai nostri occhi, semmai il problema è come raggiungerlo.
È la “visione oltre il visibile” di Bono e degli U2 che, come tutti gli artisti, con la musica tentano di rendere esperibile ciò che non si riesce a percepire o ciò che non si riesce a percepire bene poiché molte sfumature di questo mondo seppur visibili sono tutt’altro che limpide.
Proprio questa è la contraddizione del “mondo nuovo”: la società è sempre più tecnologica e “social” mentre le persone sono sempre più isolate e alienate come in un’illusione prospettica, questo perché è un mondo sempre più orientato verso una sorveglianza globale secondo il modello del Panopticon (un unico sorvegliante che riesce a sorvegliare tutti i soggetti intorno a lui senza far capire ad essi se in quel momento sono controllati o no).
Questo presente-futuro è stato già descritto da grandi menti come Orwell o Asimov (sperando per noi che si siano sbagliati su qualcosa).
La band è sempre stata tecnologicamente all’avanguardia ed infatti gli U2 con Zooropa si sono già calati nell’incubo di Orwell e di recente lo hanno fatto i Muse con il loro Drones, tanto per fare due esempi nel campo della musica.

Le persone sono connesse ma sono lontane, si vedono ma non si parlano, si mettono “like” o “follow” e poi per strada neanche si salutano.
Contraddizioni da ventunesimo secolo. Ogni secolo ha le sue in fin dei conti.
Lo stesso Bono durante vari concerti ha invitato il pubblico ad ignorare i telefoni per godersi il momento.

Tornando però alla questione principale…
Esiste davvero un modo per vivere senza muri in questo piccolo mondo?
In conclusione ad oggi – nel 2016 – la risposta non ce l’abbiamo.

Certo è che però alcuni muri sono caduti e altri sono stati eretti ma altri ancora stanno per cadere. Basta vedere ad esempio come sta cambiando il concetto di famiglia oggi nel mondo occidentale.
Ecco quindi che l’invisibilità non è altro che una paura umana, assolutamente terrena. Abbiamo questo mondo e solo questo mondo in cui possiamo emergere ed in cui possiamo reclamare il nostro ruolo.

Lo dice anche Bono e noi ci crediamo davvero. Il ritornello di Invisible allora assume un altro significato, è qualcosa di più.
È una promessa.

Sono più di ciò che sai
Sono più di quello che vedi
Sono più di quello che mi permetti di essere
[…]
Tu non mi vedi / Ma mi vedrai
Io non sono invisibile / Sono qui

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