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Intervista a Flood sul nuovo album degli U2

Inserito da on luglio 22 – 13:07 | 1.509 visite

Possono gli U2 essere ancora rilevanti nell’ odierna scena musicale?  Può il prossimo album della band essere un punto di riferimento degli album del passato?  Queste sono alcune questioni che i fans degli U2 e le stesso Bono si chiedono.

A dare una propria risposta a queste domande, ha provato a farlo Flood (Mark Ellis) produttore discografico inglese che ha collaborato anche con gli U2 dai tempi di The Joshua Tree.

Ecco alcuni passaggi tratti dall’intervista di Scott Calhoun del sito @U2:

Scott Calhoun: “Pensi che il prossimo album degli U2 abbia buone chance di diventare popolare come i loro album del passato?”

Flood: “Si!, assolutamente”.

Scott Calhoun: “Hai sentito qualcosa delle nuove registrazioni?”

“No, nessun assaggio. A mia conoscenza, loro stanno lavorando con Danger Mouse; non penso che sia stato coinvolto nessuno dei produttori storici per questo progetto.”

Scott Calhoun: “Pensi che gli U2 siano in grado di creare un album che connetta i vecchi fans ai giovani?”

“Si. La mia speranza, conoscendo come lavora Danger Mouse, è che lui riesca a creare una sorta di connessione con i fans, che di solito riesce a fare molto bene. Penso sia davvero bravo in queste tipo di cose, non importa se si tratta di Gnarls Brakley o The Black Keys, le canzoni “toccano quel nervo”.

Scott Calhoun: “Qual’è il tuo pensiero sulla questione dell’essere ancora rilevante come ha citato Bono, e sulla possibilità degli U2 di suonare in luoghi più piccoli?”

“Penso che ci siano un sacco di cose in gioco. L’età è una di queste. Credo che più l’età avanza, più è difficile parlare di cose che legano più persone tra loro nella stessa direzione. Parlare d’amore a 20 anni ha un altro effetto che parlarne a 50 anni. Gli U2 sono la voce della generazione di allora, e adesso c’è una nuova generazione.”

“Per quanto riguarda l’esibizione in luoghi più piccoli, penso che la gente vuole vedere gli U2 ed essere parte stessa di loro e di quell’energia e, i fan vogliono andare ai loro concerti, perché questo è uno dei più grandi gruppi rock ‘n’ roll su un palco dal vivo che ci sia mai stato, ma la gente pensa che gli U2 possono ancora essere la stessa band nei loro 50 anni, o vorrebbe che fossero percepiti come, i Rolling Stones? So che Bono lotta sempre con questo, perché lui non vuole mai perdere di vista le persone che sono cresciute e hanno fatto parte di quel piccolo gruppo che è diventato immenso. Non c’è nessun intelletto. Non ci sono soldi. Non c’è niente altro. E penso che questo è quello che lui sta cercando ancora di ottenere, ma ovviamente diventa incredibilmente difficile.”

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Grazie – Scott Calhoun @U2

Fonte | www.atu2.com

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