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Corriere della Sera: Bono salda il tuo conto con il fisco

Inserito da on giugno 5 – 22:11 | 400 visite

La band avrebbe spostato alcuni affari dall’Irlanda all’Olanda per pagare meno tasse.

«Bono, salda il tuo conto con il fisco»

L’associazione Art Uncut annuncia: «Al festival di Glastonbury protesteremo contro gli U2»

MILANO – Per una volta ad attenderli non troveranno solo migliaia di fan in delirio, ma anche un agguerrito e nutrito gruppo di contestatori pronti a metterli con le spalle al muro. Il festival di Glastonbury, che andrà in scena dal 22 al 26 Giugno a Pilton, nel Somerset, Inghilterra, rischia di trasformarsi in un vero e proprio flop mediatico per gli U2. Gli attivisti dell’associazione «Art Uncut» hanno dichiarato che saranno presenti in gran numero all’evento e al grido di «Bono, salda il conto» contesteranno la band irlandese, accusata di aver trasferito dal 2006 la maggior parte delle proprie attività economiche dall’Irlanda all’Olanda per pagare meno tasse.

LA PROTESTA – Gli attivisti hanno dichiarato che il 24 giugno, giorno in cui la band irlandese dovrebbe salire sul palco del festival estivo più famoso del mondo, si presenteranno al concerto con mazzi di soldi finti gonfiabili che, durante l’esibizione del gruppo, saranno trasferiti da una parte all’altra del palco dove saranno installate la bandiera irlandese e quella olandese. I membri di Art Uncut hanno rilevato che non intendono né interrompere l’esibizione della band né far saltare il concerto, ma desiderano dare grande visibilità alla protesta: «Bono dichiara di preoccuparsi dei Paesi in via di sviluppo – spiega un comunicato dell’associazione -. Tuttavia gli U2 portano avanti con avidità una chiara evasione fiscale che danneggia le nazioni povere di questo mondo. Mostreremo il vero impatto che l’evasione fiscale degli U2 ha sugli ospedali e le scuole in Irlanda. Chiunque seguirà la nostra protesta si convincerà che Bono deve pagare le tasse».

ACCUSE E DIFESA – La dottoressa Sheila Killian, dell’Università di Limerick è molto critica nei confronti della band irlandese: «L’atteggiamento di Bono e soci è completamente sbagliato. Le tasse sono sinonimo di cittadinanza». Dello stesso avviso l’attivista Richard Murphy che al Guardian di Londra dichiara: «Se Bono pensa di essere un vero irlandese, deve pagare le tasse come fanno tutti i suoi concittadini. Questo è l’unico modo per aiutare l’Irlanda a uscire dalla crisi». Rimanda al mittente le accuse Paul McGuinness, storico manager della band che controbatte: «Gli U2 sono un fenomeno internazionale e dunque pagano le tasse globalmente. Circa il 95% degli affari della band sono portati avanti al di là dei confini irlandesi e perciò il gruppo paga differenti tasse in tutto il mondo».

Fonte // Corriere della Sera

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