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The Edge: l’arma segreta degli U2

Inserito da on maggio 27 – 07:00 | 2.484 visite

Noi come tutti i fan U2 possiamo dire che uno dei punti di forza degli U2 sono i temi sui quali scrivono le loro canzoni, temi con un ruolo fondamentale nella storia della band, ma esiste un segreto, un’arma segreta nascosta in tutte le canzoni degli U2 che si chiama “voce”. Molti di voi potrebbero pensare subito a Bono e per certi versi non è sbagliato ma la vera arma segreta è The Edge.

Nel corso degli anni The Edge è divenuto una componente fondamentale della performance live della band e per il marchio U2. Si potrebbe anche ipotizzare che, mentre la chitarra di The Edge definisce il sound della band, il suo canto ne determina la sua longevità. Per i nuovi appassionati e di fresca esperienza al Tour 360°, la voce di The Edge potrebbe essere ancora un ronzio nelle orecchie o semplicemente un qualcosa di nascosto alla vista.

Per molti di noi, il concetto che The Edge canta probabilmente può presentare una sorta di novità. Per me, quel momento è fondato nella performance di “Seconds” in Under A Blood Red Sky. Per molti invece, è con tutta probabilità “Van Diemen’s Land” di Rattle And Hum, ma The Edge indipendentemente dal punto di riferimento di ognuno di noi, ha recato a tutti una reazione nel sentirlo cantare che probabilmente ci ha fatto pensare qualcosa come questo: “Caspita, The Edge può cantare!” …ed è lì che accade qualcosa d’interessante.

Forse esperti degli U2 potrebbero dire una data esatta, o addirittura indicarci un’esibizione esatta ma per me è stato vedere lo show di Sarajevo dal PopMart Tour DVD quando la voce di Bono, diciamoci la verità, era veramente giù, e vedere The Edge gli da davvero un supporto impressionante ed una carica a Bono da spingerlo a salire e continuare.

Poi ad aggravare questa nuova realtà degli U2 è lo stesso Daniel Lanois, il quale menziona esplicitamente i meriti e il fascino di ‘The Joshua Tree DVD’ a Bono per il suo canto e per riuscire a raggiungere così alti registri vocali. Così, spesso, l’emozione che ci arrivava ascoltando gli U2, soprattutto dal vivo, veniva tanto dalla capacità di Bono a spingere la sua voce così su in alto. Un registro vocale alto ha il duplice scopo di dimostrare l’impegno per le prestazioni, ma anche rifletterne un’emozione allo stato puro. Immaginate il finale con “Whoa-oh-oh” di “With Or Without You” . In poche parole, il massimo dagli U2 lo si ottiene dalle note alte ed è ciò che li rende speciali.

Ed è probabilmente per questo che abbiamo tutti noi continuato ad affollare gli spettacoli degli U2 in massa negli ultimi 15 anni, con la stessa passione e con la voglia di urlare In The Name Of Love. Ma come è riuscita la band ha continuare a toccare quelle note così in alto? Come ha tirato fuori queste prodezze vocali Bono, negli ultimi anni avendo meno voce dei gloriosi anni ’80 e metà ’90?

Ecco qui che entra in scena l’arma segreta!

Non è una grande intuizione dichiarare che The Edge sia un talento vocale di rilievo, le sue esibizioni da solista non lasciano dubbio. Ma una bella voce da sola non un può essere un’arma segreta. Per la band, la fortuna o il destino oppure ancora un intervento divino, hanno fatto si che la voce di The Edge abbia una timbrica di estrema somiglianza con quella di Bono. Per lo spettacolo dal vivo, questo continua ad essere un vantaggio considerevole. L’interazione tra voce di Bono e la voce di Edge è spesso soluzione di continuità, soprattutto nei cori come in “The Streets…..” e “Pride”. Le analogie tra le due voci hanno addirittura provocato dibattiti tra i fan degli U2 negli ultimi anni, in particolare per la confusione sul chi fosse nel passaggio di voci in “Miracle Drug”.
Una canzone come “Pride” sarebbe praticamente impossibile senza The Edge e senza le sue note alte. Noi lo diamo per scontato ma immaginate se The Edge fosse stato un baritono? Non so se gli U2 sarebbero stati U2.

Negli anni gli U2 si sono sempre differenziati per l’evoluzione che sono riusciti ad avere e per la trasformazione della voce di The Edge da elemento di novità a vero elemento indispensabile per il marchio U2. Non abbiamo bisogno di trattenere il respiro durante la voce di Bono, perché l’uomo in piedi accanto a lui sul palco è nato con una voce che sembra essere altrettanto speciale. Non dimentichiamo che The Edge agli inizi è stato il cantante e Bono la chitarra. Oggi nel Tour 360° se siete abbastanza fortunati da ascoltare “Ultraviolet” nella setlist, chiudete gli occhi e ascoltate quell’uomo con la chitarra e sentirete qualcosa di notevole.

Questo vuole essere un’omaggio alle doti vocali The Edge. Il mio invito è quello di ascoltarli dal vivo, magari chi lo sà, ci andremo tutti insieme ad ascoltare quelle fantastiche note alte, così di stucco da rimanerci per quell’arma segreta che assicura agli U2 ancora di aver colpito esattamente al cuore.

Ora a voi i commenti….

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